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Demenza senile: riordiniamo le idee 

Comunemente con il termine demenza senile si indica una grave degenerazione mentale che rappresenta una caratteristica dell’invecchiamento. 

In realtà la demenza senile o più correttamente la demenza, è una condizione che raggruppa diverse sintomatologie che colpiscono il cervello portando ad un declino delle facoltà mentali (come perdita di memoria), dell’emotività e del comportamento, così grave da interferire con la vita quotidiana.  

La differenza tra il disturbo della memoria nell’invecchiamento fisiologico e quello della demenza senile è nella velocità di peggioramento e nella progressiva perdita di capacità di riconoscere i visi, i luoghi e il tempo. 

Esistono differenti forme di demenza senile o demenza: quella più comune è l’Alzheimer, che riguarda il 50% dei casi; un’altra molto diffusa è la demenza vascolare, dovuta all’interruzione del flusso sanguigno nel cervello dopo un ictus, poi vi sono molte altre condizioni che possono provocare sintomi di demenza, tra cui alcune sono reversibili, quali, ad esempio, i problemi di tiroide e quelli dovuti a carenze vitaminiche. 

Come distinguere i vari tipi di demenza? 

La demenza senile è causata da danni alle cellule cerebrali. Questo danno interferisce con la capacità delle cellule cerebrali di comunicare tra loro. Quando le cellule cerebrali non possono comunicare normalmente, il pensiero, il comportamento e le sensazioni ne risentono. 

Le demenze senili vengono classificate in demenze corticali o degenerative e demenze sottocorticali o vascolari: 

  • le demenze corticali, come l’Alzheimer, sono caratterizzate da atrofia corticale, cioè morte e degenerazione dei neuroni presenti nella corteccia del cervello. Questa demenza causa, principalmente, alterazioni della memoria, in quanto l’area più colpita è l’ippocampo; 
  • le demenze sottocorticali, sono la conseguenza di ripetuti episodi di micro-infarti cerebrali, ovvero interruzioni del flusso di sangue, in piccoli vasi del cervello, causa della morte dei neuroni che ricevono sangue dai vasi ostruiti.  Queste demenze provocano un rallentamento dei processi cognitivi (cioè difficoltà a ragionare o a prendere decisioni), movimenti rallentati, alterazioni della personalità con disturbi affettivi come apatia (cioè assenza di interesse per ogni cosa) e depressione. Una delle demenze sottocorticali maggiormente note è il morbo di Parkinson

Come prendersi cura delle persone con demenza senile

assistenza demenza senile

Le persone affette da demenza senile soffrono di  

  • Perdita di memoria  
  • Problemi a utilizzare il linguaggio  
  • Disturbi della personalità  
  • Disorientamento  
  • Problemi a svolgere le attività quotidiane normali  
  • Comportamento distruttivo o inadatto 

Il progressivo avanzare della malattia e il relativo peggioramento dei sintomi costringono il paziente ad un’assistenza costante in quanto anche le più semplici attività quotidiane, come vestirsi e mangiare, vengono compromesse. 

Assistere un malato di demenza senile diventa un’arte più che una tecnica, fondamentale diventa la capacità di vicinanza umana per supportare in modo sensibile e non umiliante i deficit del malato. 

La soluzione ottimale per evitare al paziente ulteriori stress e traumi, è cercare di lasciarlo in un ambiente che gli sia familiare, riconoscibile e noto, all’interno del quale possa sentirsi al sicuro; l’anziano affetto da demenza senile, infatti, soffre ogni cambiamento di luogo e abitudini.  

Alla luce di ciò, è importante affidarsi sempre a figure esperte e professionali, che possono prestare un servizio di assistenza domiciliare, limitando l’impatto sulla vita del paziente. 

La Cooperativa Sociale Caring è specializzata proprio in questo tipo di servizi. Il suo personale è formato per capire come pensano e agiscono le persone che soffrono di demenza senile e per sapere come reagire ad eventuali necessità.  

Lo scopo della Cooperativa Sociale Caring è far sentire i pazienti sicuri, salvaguardando le loro ridotte facoltà attraverso delle attività adatte che li aiutano a sentirsi produttivi e coinvolti nella loro vita quotidiana. 

Affidare il proprio caro all’assistenza domiciliare non è una scelta egoista ma si tratta di una soluzione indispensabile per ricaricare le energie fisiche e mentali ed evitare di andare incontro a fenomeni di esaurimento psico-emotivo (burn out), dannosi non soltanto per chi li vive, ma anche per il malato di cui devono occuparsi. 

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